In questo articolo cercherò di spiegarvi che cosa è la motivazione, un concetto da padroneggiare quando parliamo di addestramento cinofilo.
Quando devo addestrare un cane, la prima fase è sicuramente basata sull’osservazione dell’individuo. Bisogna assolutamente capire quali sono i suoi desideri, gli obbiettivi e le “spinte” che lo portano ad adottare un comportamento piuttosto che un altro. Facciamo qualche esempio per capirci meglio.
Ogni persona, così come ogni cane, è motivata da qualcosa. Il denaro e quindi il bisogno di realizzazione basato su di esso o il vivere la vita secondo il principio dell’integrità morale sono esempi di “motivazione”. Il sesso e il desiderio di riproduzione e soddisfazione dato dalla consumazione; il cibo o magari il desiderio di far parte di un determinato gruppo di persone. Queste sono alcune delle “spinte” che ci portano ad agire in un modo specifico. Per i cani non è poi così diverso. Quali sono, quindi, le motivazione dei nostri cani?
Esempi
Cacciare, correre, mangiare, riprodursi, fare branco, leccare; potremmo stare qui ad elencarne all’infinito. Ecco, sulla base di ciò che il cane trova più soddisfacente, si imposta un metodo di lavoro. Se al cane piace cacciare, utilizzerò per il suo addestramento, il gioco in “chiave predatoria”. I giochi come palline, trecce, tug, rappresentano i “target” del comportamento di caccia. Attivo il cane attraverso il movimento dei giochi e richiedo dei comportamenti specifici per far sì che il cane metta in atto delle strategie per ottenere quel target e quindi soddisfare il suo bisogno di caccia. Potrei fare lo stesso con il cibo se particolarmente interessato ad esso, o con le carezze se apprezza particolarmente il contatto fisico e le lodi del conduttore.
L’analisi delle motivazioni è una fase di primaria importanza per chiunque condivida la vita con un cane. Possiamo usare quelle “spinte” a nostro vantaggio e quindi trasformare delle debolezze in punti di forza. Se il nostro cane è particolarmente sensibile ai rumori, potremmo utilizzare la motivazione predatoria per convincerlo a superare alcuni ostacoli della vita quotidiana. La soddisfazione che deriverà dalla messa in atto dei comportamenti predatori dati dalla sua relativa motivazione faranno in modo che il cane superi autonomamente le sue debolezze. Questo significa educare a dei concetti e non soffermarsi, semplicemente, a rispondere a dei comandi sotto stimolo verbale o gestuale. Interessante vero?
Spero di aver fatto luce su uno dei concetti fondamentali della mia professione. Osservazione dell’individuo, analisi delle motivazioni e strategia; i punti salienti di un percorso di educazione e addestramento.
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Foto scattata e prodotta da http://www.aldophoto.it